L’obesità e il sovrappeso sono delle vere e proprie malattie croniche.

Oggi in Italia sono affetti da obesità 1/3 della popolazione e di sovrappeso i 2/3.

Nei bambini dai 6 ai 12 anni la percentuale aumenta drammaticamente.

Le cause sono da attribuirsi in minima parte alla predisposizione genetica, e al 90% all’alimentazione (carboidrati) e allo stile di vita (attività fisica).

L’uomo compare sulla terra circa 3 milioni di anni fa e la sua alimentazione, e quindi il suo corredo genetico, per sopravvivere a quell’epoca era basata sull’introduzione di bacche, verdura, qualche frutto, carne (cacciagione) e pesce.

I carboidrati semplici e complessi (zucchero e amidi) sono comparsi 10.000 anni fa, quando l’uomo divenne stanziale sulla Terra ed iniziò a coltivare cereali e legumi.

L’uomo primitivo, prima che diventasse stanziale, aveva una vita media, al contrario di quanto comunemente si pensa, di 60-70 anni, e le cause di morte erano infezioni e traumi.

Dai reperti antropologici si è visto che i nostri antenati non soffrivano di malattie cardio-circolatorie, nè di obesità o sovrappeso.

La comparsa dell’infarto, dell’ipertensione, delle malattie cardio-circolatorie, che riducono le aspettative di vista, insorsero negli ultimi 10.000 anni, raggiungendo il massimo della curva di morbilità e mortalità a causa delle malattie cardio-vascolari nella grande civiltà Egizia. Il fatto fu causato dall’alimentazione del 90% della popolazione non più a base di carne, pesce, frutta e verdura, ma di carboidrati (cereali) che venivano coltivati abbondantemente sulle rive del Nilo.

Il nostro fisico non è dissimile da quello dei nostri genitori nell’era primordiale (3 milioni di anni fa), in quanto è stato strutturato da madre natura, attraverso l’evoluzione, a metabolizzare per sua alimentazione carne, pesce, molta verdura e poca frutta.

Un’alimentazione a base di carboidrati aumenta considerevolmente il picco glicemico, il quale a sua volta stimola l’increzione di insulina. L’aumento di questo ormone nelle donne, associato agli estrogeni, determina la classica deformazione del corpo a choulotte de chaval, addome estroflesso, con la classica morfologia a pera.

Oggi con l’alimentazione moderna ricca di carboidrati abbiamo un aumento delle adiposità distrettuali (pancia, addome, fianchi e cosce), che sono aggravate, oltre che da un picco glicemico elevato quindi da una iperinsulinemia, anche da una iper increzione di cortisolo, ormone la cui produzione è causata dallo stress (problemi di lavoro, scuola, traffico, affetti, …). Nell’uomo primitivo questi stress erano sconosciuti e l’unico “stress” che si verificava era quello della caccia o della guerra, in cui il cortisolo eccezionalmente aumentava e in questo caso aveva un effetto positivo.

Oggi lo stress è quotidiano e determina una secrezione continua di cortisolo, il quale ha un’azione permissiva sull’insulina, determinando un maggior deposito di grassi a livello di tessuto adiposo, e un aumento dei radicali liberi, i quali inducono una infiammazione cronica dei tessuti.

Dal punto di vista terapeutico il primo passo da fare è un’analisi ematochimica per valutare eventuali patologie del sistema cardio-circolatorio, dopo di che si procede con una impedenziometria per misurare la quantità di massa grassa e massa magra ed infine si predispone un piano terapeutico per l’alimentazione e per lo stile di vita.